Per tutti gli amanti del Baccalà torna a grande richiesta l'appuntamento gastronomico interamente dedicato al mondo del Baccalà . Dall'antipasto ai secondi piatti potrete degustare a partire dal 30. di gennaio fino al 1. di febbraio il Baccalà in veste tradizionale , ma anche con accostamenti insoliti. Infatti tra gli antipasti troverete il Baccalà all'insalata arrichito con cavolfiore ed olive verdi , ma troverete anche un delizioso cheesecake dorato che verrà servito su crema di ceci ed accompagnato dal carpaccio di Baccalà e scorzetta di limone della costiera amalfitana . Queste è tante altre specialità per trascorrere l'ultimo weekend di gennaio in piacevole compagnia al Magic Hotel . Per info e prenotazioni 0975 71292
Curiosità
La storia del baccalà è antichissima e ripercorrendo tutte le tappe riusciamo a tornare indietro fino al IX D.C.; il popolo Vichingo è considerato uno fra i primi consumatori del Gadus Morhua! Infatti il Gadus Morhua era una specie di merluzzo che popolava abbondantemente i mari in cui questo popolo navigava. Noi Campani siamo oggi tra i più forti consumatori di baccalà d’Italia, paese che risolta essere uno dei maggiori consumatori di baccalà nel mondo. A confermare questa passione per il baccalà, che dura tutto l’anno, con un picco significativo a Natale, troviamo le più grandi aziende italiane di importazione e di conservazione del baccalà in Campania, alle pendici del Vesuvio. La storia di questo amore in particolare tra Napoli ed il baccalà risale almeno al 1500. Quando per l’ennesima volta si vede come i napoletani siano un popolo capace di trovare soluzioni. A quel tempo, la Chiesa della controriforma imponeva di “mangiar magro”: aveva cioè proibito il consumo di carne nei giorni comandati. Di conseguenza, la domanda di pesce era molto cresciuta, ed esigeva una risposta che il pesce locale non era in grado di dare. Se a questo si aggiunge che intorno a Napoli, grazie alle sorgenti del fiume Sebèto, c’era acqua in abbondanza per dissalare il baccalà, e -al contrario – per reidratare lo stoccafisso, si capisce come ricorrere ai figli del merluzzo sia stato un bel modo di cavarsela. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e sopra stoccafisso e baccalà, che entrano oggi in molte raffinate ricette della cucina napoletana.