La storia narra che nell’agosto del 1481 giunge per la prima volta a Diano la Principessa Costanza sposa Antonello Sanseverino. Una festa medievale per rievocare la storia di un matrimonio “riparatore”, quello appunto tra Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e signore dello Stato di Diano, e Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, il grande Duca di Urbino. Tre giorni per compiere un viaggio a ritroso nel tempo, seguendo un itinerario che comincia dal Castello Macchiaroli, dove fu ordita la famosa Congiura dei baroni ovvero una sorta di sommossa fiscale da parte della potente famiglia Sanseverino, che coinvolse molti feudatari, contro il re di Napoli Federico d’Aragona. E proprio per ricordare le antiche nozze “obbligate” dei due nobili ragazzi, la pro loco di Teggiano, organizza la manifestazione “Alla tavola della Principessa Costanza”, offrendo la possibilità a turisti e vacanzieri di scoprire il fascino di una cittadella dove il tempo si è fermato, riuscendo a conservare la sua antica fisionomia di roccaforte che domina silenziosa la lunga e suggestiva distesa del Vallo di Diano.
Si comincia la prima sera verso le 18.30 con gli sposi, rigorosamente in abiti d’epoca, alla testa di un corteo di figuranti che parte dal Castello, con tanto di tamburine al seguito, accompagnate dai trombonieri e gli sbandieratori che percorrono le stradine e vicoli del paese in attesa dell’imbrunire quando sarà rievocata la storica seduta del consiglio comunale del 1481 che diede via libera al matrimonio tra Antonello Sanseverino e la principessa Costanza. Evento che si festeggia con musica e i canti curiosando tra gli stand di vecchi mestieri e il ben attrezzato Museo delle erbe. Dalle 20.30, invece, è prevista l’apertura del Banco di Cambio: basta recarsi nella piazza dello Stato di Diano e chiedere di convertire gli euro in monete dell’epoca (coronati, ducati, tarí, tornesi del quindicesimo secolo). Non per collezionarle, ma solo per poterle spendere nelle taverne, al chiuso e all’aperto, dove si potranno degustare gli squisiti “parmetieddi” al sugo, fagioli con la polvere di peperoni, salsiccia, cinghiale e i peperoni nel “pizzo”. Fino al dolce, alla deliziosa torta del duca o ai tipici bicchonotti teggianesi, con crema pasticcera, pan di spagna e zucchero fondente.
È una occasione unica per poter godere del patrimonio artistico e culturale di Teggiano visto che in tutti i monumenti, contemporaneamente aperti per l’occasione, sono possibili visite guidate.
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