Sant'Angelo a Fasanella

SP 12C - Sant'Angelo a Fasanella (SA) - KM
Locandina Sant'Angelo a Fasanella

Il nome Sant'Angelo a Fasanella trae origine dall'unione di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia, con il casale di Sant'Angelo. Il suo stemma è costituito infatti da un fagiano, rappresentante il casale omonimo. Il nome Fasanella deriva da Phasis, antica città. L'antico centro sorgeva in località S. Manfredi a circa 3 Km dall'attuale centro urbano e di esso sono rimasti i ruderi di un antico castello e quelli della chiesa di S. Pietro.

 Cosa vedere:

Alla Grotta dell’Angelo si accede attraverso il portale in pietra, attribuito alla mano di Francesco da Sicignano. L’artista lo scolpì alla fine del Quattrocento, elevandone la severa struttura rinascimentale su due leoni di più arcaiche memorie medioevali. All’interno, la Grotta appare, come per incanto, chiara di luci, nella sua vertiginosa altezza. E’ assai suggestivo il pavimento in cotto, segmentato, simmetricamente, da maioliche napoletane e risalente al 1614, data incisa sul pozzo, a destra dell’ingresso. Di fronte all’entrata, sono visibili il cenotafio dell’abate Francesco Caracciolo del 1585, e, poco discosto, l’altare con il dipinto de l’Immacolata, oscillante tra empiti manieristi e magniloquenze barocche . Nella parte più interna della Grotta sorge l’altare di San Michele (con la secentesca scultura in marmo del santo), che quasi nasconde due sagome a forma d’ali. Secondo la leggenda, sono le impronte di quel santo, quando apparve, per la prima volta, in questo luogo. Uscendo, sulla destra, troviamo i ruderi del complesso abbaziale benedettino .La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, sorge di fronte al Castello. Il suo ingresso è costituito dal portale rinascimentale e da un portone in legno, opere del 1518 attribuite a Francesco da Sicignano. Nella chiesa di San Francesco, si conservano dipinti e sculture di notevole valore artistico. Tra esse spiccano quel de l’Immacolata, datata 1723 e collocata sull’altare maggiore, e quella de la Pietà con Cristo Morto, capolavoro di plastica nordica, ascrivibile alla produzione tardo-gotica del XV secolo. Seguendo per circa quattro chilometri la strada Sant’Angelo-Petina e percorrendo un sentiero segnalato dalla Comunità Montana si giunge a Costa Palomba. Qui si può ammirare la figura de l’Antece, scultura rupestre intagliata nella roccia e databile tra il terzo e primo millennio a.C.  Essa ritrae in guerriero con corta tunica, in atto di scagliare una lancia serrata nella mano destra.

 

Cascata dell'Auso

I percorsi di trekking in Cilento permettono ai turisti di fare lunghe passeggiate tra boschi fino alla cascata Auso. Ubicata a pochi chilometri dal paese, il sito è accessibile mediante la strada interpoderale carrabile, detta anche "Grotta dell'Auso" per il suggestivo fenomeno carsico che si può ammirare. A poche decine di metri dalla sorgente, l'acqua sbarrata e quindi convogliata per il funzionamento di un mulino, ora abbandonato, compie un salto di circa otto metri con un fragore enorme in un mare di spuma.